Oltre ai "grandi classici", la Puglia custodisce delle località meno battute, benché impregnate di storia e tradizione. Tra queste vi è Taranto, assieme a molte località nei dintorni. Molti turisti non hanno mai sentito parlare di tutto quello che questa zona ha da offrire - e devo ammettere che anche molti pugliesi ne sono ancora ignari. 

Dopo aver mostrato un tour tra Taranto e dintorni nelle mie instagram stories per il progetto #ItaliaDalDivano, molte persone si sono incuriosite. E alcune ragazze originarie della zona mi hanno ringraziato, chiedendomi di parlare di più di questi posti spesso sottovalutati. 

Da qui l'idea di scrivere questo articolo, riportando quell'itinerario raccontato via instagram stories e approfondendone i dettagli. È un itinerario che sono certa vi stupirà e che io stessa spero di replicare presto. Si parte da Taranto per far poi tappa a Grottaglie e terminando il tutto con un bel calice di vino a Manduria

La durata ideale di questo mini tour sarebbe 2 giorni, ma credo che possiate riuscire a visitare tutto anche in un unico giorno. Ho realizzato anche una mappa per far sì che possiate avere un'idea più chiara delle distanze.

Tour in Puglia: Taranto, la prima tappa

Il nostro tour parte da Taranto. Spesso bistrattata anche da noi pugliesi, nonostante sia magnifica. Essendo stata una delle maggiori colonie della Magna Grecia, è impregnata di storia, arte e cultura. 
Eppure oggi la prima associazione che si fa, pensando a Taranto, è quella col gigante d'acciaio. E non è giusto. Perché Taranto è molto molto altro e custodisce un patrimonio unico al mondo. Che tutto il mondo dovrebbe conoscere e in primis noi italiani. 

Quello che vorrei - e che vi chiedo - è di dimenticare per una volta i pregiudizi e mettere da parte i retaggi mediatici, godendovi pienamente la visita della città e facendovi un'opinione personale su essa. Io stessa, prima di visitare Taranto in compagnia di persone del posto che me l'hanno fatta scoprire e poi amare, beh, non avrei mai immaginato quanto fosse bella. 

Partiamo subito con alcuni simboli della città che non potete assolutamente perdervi:

- l'elegante Castello Aragonese, adagiato sul mare.

- il Ponte Girevole, che collega la Città Vecchia (dove gli spartani costruirono l'Acropoli) al Borgo Nuovo, tessendo un legame tra antico e moderno.

- il Monumento ai Marinai, in Corso Due Mari. Quest'opera di ben 7 metri rappresenta due marinai intenti a salutare le navi in partenza per il Mar Grande o pronti ad accogliere con entusiasmo quelle in arrivo.

Taranto Vecchia

Sono innamorata della Città Vecchia. Forse perché a tratti mi ricorda la mia Bari o forse perché ha un fascino un po' decadente, a cui io non sono affatto immune. Fatto sta che Taranto Vecchia mi è entrata nel cuore.

Al suo ingresso già lascia a bocca aperta alla vista delle imponenti Colonne Doriche del Tempio di Poseidone, simbolo dell'origine magnogreca della città. Furono gli Spartani a introdurre il culto di Poseidone, il dio del mare, in onore del quale innalzarono un tempio, di cui oggi rimangono solo le Colonne Doriche. 

Un aspetto che amo molto di Taranto è il suo profondo legame col mare. Pensate che ancora oggi è molto sentito dai tarantini il culto della Madonna Stella Maris, protettrice dei pesctori, alla quale è dedicata un'edicola votiva nella Città Vecchia. Si tratta di uno dei miei angoli preferiti della città. 

Le cozze del Mar Piccolo - l'oro nero di Taranto

Un'altra testimonianza del profondo legame col mare sono le celebri cozze tarantine.

Le cozze tarantine sono frutto del lavoro di antichi pescatori che ne iniziarono la coltivazione oltre mille anni fa. Allevata nel Mar Piccolo, la cozza tarantina si distingue per la dolcezza dovuta alla presenza di sorgenti di acqua dolce sottomarine di origine carsica chiamate “citri”. Questa peculiarità ha fatto sì che Taranto divenisse baluardo della mitilicoltura tant’è che le cozze, tuttora, sono considerate l’oro nero della città. Ecco perché è importante preservare il Mar Piccolo, sia per il bene dell'ecosistema, che per mantenere florida l'economia locale.

Va da sé che alcune delle specialità gastronomiche imperdibili a Taranto sono:

- la pepata di cozze, piatto semplice preparato con le cozze e arricchito con aglio e pepe

- le cozze gratinate alla tarantina, piatto molto gustoso in cui i gusci delle cozze vengono farciti con pan grattato, aglio, olio e prezzemolo

- i tubetti con le cozze alla tarantina 

È evidente l’importanza della cozza tarantina, presente in quasi tutti i piatti tipici.

Il Borgo nuovo e il MArTA

Il Borgo Nuovo è l'altro volto di Taranto. Un volto nuovo, che vi consiglio di vedere soprattutto per un motivo: l'imperdibile Museo Archeologico Nazionale di Taranto (anche noto come ilMArTA). Un museo incredibile, che aiuta a realizzare l'entità del grande patrimonio storico e culturale che custodisce la città. 

Il museo fu istituito nel 1887 in seguito al rinvenimento di una grande quantità di reperti provenienti soprattutto dal sottosuolo cittadino. Pensate che, quando cominciarono gli scavi per la nascita del Borgo Nuovo, ci si rese conto che Taranto sorge sopra un'enorme città sotterranea, prima greca e poi romana. Va da sé che la città conserva un'inestimabile eredità, frutto delle varie dominazioni succedutesi nei secoli.

Uno degli emblemi del MArTA è la celebre testa di donna in terracotta dai capelli color porpora. Risalente al IV secolo a.C., è una rara e preziosa testimonianza dell’esistenza di sculture policrome realizzate in quel periodo storico.

Vi consiglio vivamente la visita di questo museo. È meraviglioso e non ha nulla da invidiare a tanti altri musei celebri nel mondo. 

Tour in Puglia: Grottaglie, la seconda tappa

Bastano circa 20 minuti di auto da Taranto per arrivare a Grottaglie, la seconda tappa del nostro tour. Una tappa imperdibile sia per gli amanti dell'artigianato locale (e tradizionale) che per gli appassionati di street art. 

Da circa dieci anni, queste due espressioni artistiche così diverse convivono nella città, creando una commistione che amo molto. Potrebbe sembrare quasi un ossimoro, eppure si sposano benissimo. 

Il Quartiere delle Ceramiche - la tradizione della ceramica a Grottaglie

Iconico e rilassante per la quiete che si respira, il Quartiere delle Ceramiche sorge nella parte bassa della città e ospita circa 50 botteghe di artigiani. Nata nel Medioevo, la tradizione di dare forma all'argilla oggi è ancora viva e viene portata avanti egregiamente. E soprattutto, viene tramandata di generazione in generazione. Visitate alcuni laboratori e lasciatevi incantare da questa tradizione e dal lavoro certosino dei ceramisti. 

I souvenir di Grottaglie per eccellenza sono il galletto e il pumo. Quest'ultimo, il pumo, è poi divenuto uno degli emblemi dell'intera Puglia. Un emblema che amo molto. Il pumo, infatti, è un piccolo concentrato di tradizione, arte e poesia. Regalarlo è di buon auspicio: è un augurio di nuova vita, di resurrezione, di perfezione e bellezza. Un bellissimo portafortuna, insomma. 

La street art a Grottaglie

Ma Grottaglie è anche street art. Il nuovo che si mescola all'antico. Passeggiando tra i vicoli del quartiere vecchio, si viene a creare un'antitesi tra la tradizione e l'innovazione, tra l'intonaco dei muri e i colori dei graffiti. Una peculiarità che amo tantissimo.

Il merito è del FAME Festival, manifestazione tenutasi fino al 2012, in cui molti dei protagonisti della street art del panorama mondiale hanno trasformato la località in una galleria a cielo aperto. Graffiti, dipinti e murales hanno fatto di Grottaglie, famosa come la Città delle Ceramiche, la Capitale dell'arte di strada. Il festival ha portato una ventata di ossigeno, di aria nuova e innovazione, regalando una serie di opere la cui visione è gratuita. Bastava cercare sui muri, sulle saracinesche, sulle porte del vecchio Quartiere delle Ceramiche. Nonostante la manifestazione non si svolga più da anni, c'è qualche capolavoro superstite che si può ammirare ancora oggi. Per fortuna, aggiungo.

Negli ultimi anni le pareti e le strade di Grottaglie si sono colorate di sgargianti tonalità con le rappresentazioni pittografiche e manga di alcuni personaggi dei cartoni animati degli anni '80 e '90, realizzate da Paolo Carriere. Tra queste vi sono Creamy, Titti e il Gatto Silvestro, Alice e il Bianconiglio...

Tour in Puglia: Manduria, la terza tappa

Il nostro tour tarantino termina a Manduria, nota come la Città dei Messapie la Città del Vino Primitivo.

La prima cosa che vi consiglio di fare a Manduria è un giro del centro storico. Vi accorgerete che trasuda storia: le tracce dei Messapi sono un po' ovunque, assieme a tesori di altre epoche e avvenimenti. Basta addentrarsi tra i vicoli e nelle piazzette per innamorarsi di questo borgo. Per approfondire, vi lascio la scheda completa dedicata a Manduria sul sito dell'Ente del Turismo della Regione Puglia

Una delle cose che mi ha folgorato - e che proprio non mi aspettavo a Manduria - è il Calvario Monumentale, anche detto Presepe della Passione dalla gente locale. Realizzato da Giuseppe Renato Greco, è un monumento unico al mondo per la sua composizione. Pensate che è stato creato incollando pezzetti di palazzi di Manduria, frammenti di ceramiche di Grottaglie, Laterza e altri luoghi. Un vero e proprio mosaico pugliese, insomma. E dal vivo vi assicuro che è ancora più bello. Lascia a bocca aperta. 

L'autore dedicò tutta la sua esistenza alla costruzione e manutenzione dell'opera. 

E per finire, non si può fare tappa a Manduria senza parlare di vino. E senza degustare il suo vino. Oltre alla visita delle cantine locali, io vi consiglio di non perdere il Museo della Civiltà e del Vino Primitivo, di cui vi ho già parlato in un articolo dedicato proprio a Manduria e a questo luogo

Un'altra meta del tarantino che vi consiglierei di includere nell'itinerario è Laterza, con la sua incredibile gravina (e il suo pane divino).

Se cercate altri spunti per organizzare le vostre vacanze in Puglia, vi invito a dare un'occhiata al mio articolo in cui propongo 3 diversi itinerari