Il mio primo approccio con L'Avana è avvenuto con l'arrivo nella casa particular.

Il sole stava già per tramontare e la stradina della nostra sistemazione iniziava a farsi buia, illuminata fiocamente.

Quello che mi ha subito attratto della città - sin dalla prima sera - è stata la musica. Musica ovunque. Si ballava ovunque.

Un ritmo coinvolgente che, nonostante la stanchezza del viaggio, mi trascinava inesorabilmente.

Avete presente quando sentite un impulso interiore a muovervi? Ecco. L'Avana fa questo effetto. E tutta Cuba direi.

Quanti giorni soggiornare a L'Avana?

Due giorni e tre notti a L'Avana a mio avviso sono sufficienti per scoprire la città.

Ovviamente, come accade in ogni luogo al mondo, occorrerebbe più tempo per conoscerla a menadito - ma credo che questo sia scontato.

All'interno di un itinerario di due settimane come il mio, tre notti a L'Avana risultano essere il giusto compromesso.

2 giorni a L'Avana - l'itinerario

Vediamo quindi cosa visitare in due giorni pieni a L'Avana.

In questo articolo troverete il mio itinerario diviso in tappe, ma ovviamente sentitevi liberi di modificare l'ordine delle visite a vostro piacimento.

Noi ci siamo spostati molto a piedi, mentre quando eravamo con la nostra guida (di cui vi lascio i contatti alla fine dell'articolo) ci siamo spostati in minivan.

Solo una volta siamo andati - invano - alla ricerca di un taxi e alla fine, fidandoci di una ragazza cubana incontrata per strada, ci siamo fatti dare un passaggio da un ragazzo locale. Ed è andata benissimo. Questo ve lo racconto nei prossimi paragrafi.

L'Avana: c'è bisogno di una guida?

A mio avviso sì.

E non perché la città sia pericolosa, anzi. Io vi consiglio di affidarvi a una guida - almeno per una mezza giornata - per farvi raccontare la storia della città, gli usi e i costumi. E soprattutto per un primo approccio appena arrivati a Cuba, per avere un po' di informazioni di base per poi vivere il viaggio più serenamente.

La guida non è indispensabile, ma secondo me fa decisamente la differenza.

Primo giorno a L'Avana

Il primo giorno vi servirà per ambientarvi e familiarizzare con la città.

Il mio consiglio è di acquistare subito una scheda ETECSA per la connessione internet, da usare nelle piazze. Potrebbe servirvi per reperire informazioni per il viaggio stesso.

Se soggiornate in una casa particular (scelta consigliatissima), affidatevi alle dritte dei proprietari di casa. Io mi son sempre trovata bene.

Sfruttate quindi questa prima giornata per entrare nello spirito cubano e perdendovi nell'Habana Vieja.

Provare il mojito alla Bodeguita del Medio

Parto subito con un cliché (ma pur sempre un bel cliché): il mojito preferito da Hemingway, alla Bodeguita del Medio.

Si tratta di un posticino minuscolo che ormai a Cuba è diventato un'istituzione per il mojito. I prezzi non sono proprio economici per gli standard locali (un mojito costa 5 CUC - circa 5 euro) ma questo posto merita di esser visto. L'atmosfera è sempre molto vivace e pensate che lì davanti noi ci siamo imbattuti anche in un addio al celibato!

Una passeggiata lungo il Malecon

Il Malecon è il lungomare della città. Non so perché, ma a un certo punto mi ha ricordato un tratto del lungomare della mia città, quel tratto rimasto "come una volta".

Sarò sincera: il lungomare dell'Avana non è tra i più belli che io abbia mai visto, ma ha un fascino particolare. Quel fascino decadente a cui io sono molto sensibile.

Cercate di concedervi questa passeggiata al tramonto. Dicono sia il momento migliore.

Cena in Plaza de La Catedral

Plaza de La Catedral è una delle piazze più incantevoli che ho visto a Cuba e vi consiglio di passarci sia di giorno che di sera.

Sia per il pranzo che per la cena vi propongo due ristoranti in piazza, entrambi buoni ma con una sostanziale differenza: il primo è statale e il secondo è privato.

Sì, a Cuba i ristoranti possono essere statali o privati e, generalmente, i primi sono più cari dei secondi. Solitamente i ristoranti privati si trovano al piano superiore (perché il piano terra è occupato dai locali statali). A volte, quando un ristorante è privato, può essere indicato all'esterno.

Vi consiglio di tenere a mente questa distinzione, perché non vale solo per la capitale, ma per tutta Cuba.

  • Al Patio: il grande plus è la location unica, con vista sulla piazza. Abbiamo trovato il cibo molto buono, anche se le porzioni non erano generose. Purtroppo quando abbiamo chiesto il conto, ci è arrivata una brutta sorpresa: solo per il costo del servizio al conto era stato aggiunto il 20% (senza che ci avessero detto nulla prima di accomodarci). Solo dopo siamo venuti a scoprire che Al Patio è un ristorante statale. E purtroppo questo può accadere quando si cena in un ristorante statale, solitamente più caro rispetto a un ristorante privato.
  • La Moneda Cubana: si trova in un angolo più defilato della piazza, al piano superiore. E ha una terrazza molto bella. In questo ristorante il proprietario ha reinserito in società i cubani che hanno avuto problemi con la giustizia. Ha quindi offerto loro un lavoro che altrimenti avrebbero ottenuto difficilmente. Ho trovato meravigliosa quest'iniziativa, così come è stato impeccabile il servizio. I camerieri sono stati tutti gentilissimi e il cibo si è rivelato ottimo. Considerando che a L'Avana i prezzi sono più alti rispetto al resto di Cuba, il conto qui è stato onesto. Se deciderete di andarci, ordinate la Ropa Vieja, un piatto tipico cubano preparato con la carne.

Secondo giorno a L'Avana

Il secondo giorno è dedicato a una visita più approfondita. Dopo aver familiarizzato con Cuba, è il momento di conoscerne meglio la storia.

Plaza de la Revolucion

Una delle piazze che ho visto più volte su instagram, complice anche la famosa opera raffigurante il Che realizzata dall'artista Enrique Avila.

Questa piazza è così importante per la storia cubana perché qui avevano luogo i raduni e i comizi tenuti da prestigiose figure politiche come Fidel Castro. Oggi qui trovate tantissime auto d'epoca - le celeberrime auto d'epoca cubane - da noleggiare per farvi portare alla scoperta della città. Un'attività molto turistica, ma iconica. Io non ho ceduto alla tentazione (per questa volta).

Il Cristo de La Habana

Sono sincera. Prima di andare a Cuba, non sapevo che a L'Avana ci fosse un Cristo così alto, che ricorda un po' quello - nemmeno troppo lontano - di Rio. Vale la pena spingersi fin qui, dato che dalla collina dove è ubicato si può ammirare la città dall'alto. Inoltre proprio qui si trova la casa di Che Guevara. Una casa vista mare.

Palacio de Los Capitanes Generales

Un tempo sede del governo di Cuba, oggi questo edificio è aperto al pubblico e resta uno dei palazzi più belli e meglio conservati di tutta la città. Se amate visitare i palazzi storici, andate a dare un'occhiata all'hotel Florida. Il patio interno è aperto al pubblico ed è meraviglioso. Solitamente ospita opere d'arte di artisti emergenti.

Passeggiate e perdetevi nella città vecchia

L'Avana va assaporata lentamente. Passeggiate e perdetevi tra i suoi colori, la sua musica, i suoi negozietti e le sue boutique. Sì, ci sono anche delle piccole boutique di oggetti di design. Fate shopping e acquistate alcuni dei must cubani: il rum e i sigari.

L'unica cosa a cui vi preparo sono le mance per le foto. Molte di quelle donne che indossano abiti coloratissimi appollaiate all'angolo super fotogenico di un palazzo, ecco, probabilmente vi chiederanno dei soldi per una foto. Io ho preferito dare una piccola mancia a cantanti e musicisti anziché a persone semplicemente in posa.

Il daiquiri al Floridita

"Mi mojito en la Bodeguita y mi daiquiri en la Floridita"― Ernest Hemingway

Dopo il mojito alla Bodeguita, è d'obbligo prendere il daiquiri al Floridita. D'altronde lo diceva anche Ernest Hemingway (che ha vissuto per ben 18 anni a Cuba). Rispetto alla Bodeguita, il Floridita è molto più elegante e raffinato e ha un ampio locale all'interno, anche se spesso, per quanto è frequentato, è impossibile comunque trovare posto. Merita assolutamente una visita.

Cena a La Guarida, il ristorante migliore di Cuba

Per l'ultima cena del nostro viaggio, abbiamo cenato in un posto speciale (l'unico posto elegante in cui abbiamo cenato nei 15 giorni di viaggio): La Guarida. Considerato il ristorante migliore di Cuba, è molto raffinato e si trova in un palazzo storico a più piani e meraviglioso. Io l'avevo già visto più volte su instagram, complici Rihanna, Madonna e Beyoncé (e altre celebrities) che ci sono state anni fa. Essendo privato, il ristorante vero e proprio si trova al secondo piano. Noi abbiamo cenato in terrazza illuminati dalle lucine, ma dicono che anche al tramonto l'atmosfera sia magica. I piatti sono molto buoni e il servizio ottimo. Per essere un ristorante così rinomato, onestamente mi aspettavo anche dei prezzi più alti (abbiamo pagato circa 100 euro a testa). L'unica pecca è che, come in quasi tutta Cuba, non è possibile pagare con carta, ma esclusivamente in contanti. Tenetelo a mente.

Come potrete immaginare il ristorante è super gettonato, quindi ricordatevi di prenotare con largo anticipo. Se avete difficoltà, chiedete alla vostra guida o ai proprietari della vostra casa particular.

Riagganciandomi a quanto detto all'inizio dell'articolo, al rientro da La Guarida ci è capitato qualcosa di singolare. I tassisti all'uscita del ristorante ci hanno chiesto uno sproposito per accompagnarci alla casa particular in cui soggiornavamo (all'andata avevamo speso un terzo della cifra richiesta per lo stesso tragitto). Così, per questione di principio, abbiamo iniziato a camminare allontanandoci dal ristorante, nella speranza di trovare un taxi meno caro. Mentre camminavamo cercando invano un taxi, si avvicina a noi una donna cubana, chiedendoci se avessimo da accendere. Risposta negativa. Allora lei ci chiede se stiamo cercando un taxi e io, scettica, le rispondo di sì. Lei ci dice di seguirla e, in men che non si dica, ferma una macchina che ci passa davanti e chiede al ragazzo alla guida di darci un passaggio. Io, timorosa, guardo Francesco, il mio ragazzo, per capire che ne pensa. Lui, più temerario di me, mi esorta a fidarmi e ci infiliamo in macchina. Un'auto piccola e con lo stesso profumo della FIAT che un tempo aveva mio nonno, incredibile. Per me è stato un tuffo nel passato.

E - udite udite - la donna che ci ha aiutato non ci ha chiesto nulla. La ringrazio e lei mi fa "de nada", salutandoci.

Il ragazzo alla guida, con un gran sorriso, ci ha accompagnato senza problemi alla casa particular, chiedendoci la stessa somma che avevamo pagato all'andata per andare al ristorante.

Desideravo raccontarvi questo aneddoto, perché mi ha fatto capire quanto la diffidenza a volte porta a precluderci delle esperienze di vita e umanità.

Questa è stata la conclusione perfetta di un viaggio meraviglioso.

Un'altra opzione per la cena: La Vitrola

Mi è piaciuto tantissimo anche questo ristorantino: La Vitrola. Singolare per il suo arredamento coloratissimo e anni '50-'60, con tanto di giradischi, jukebox e insegne storiche di Coca-Cola. Pensate che Madonna ha festeggiato qui il suo compleanno e forse questo ha contribuito a renderlo così famoso.

La cucina è tradizionale cubana con piatti internazionali. E se vi viene voglia di pizza - può sembrare immorale, lo so, ma in 15 giorni a un italiano può venir voglia di pizza, siamo sinceri - tenete a mente che La Vitrola ha un locale annesso che prepara delle discrete pizze.

Assicurazione di viaggio

Non smetterò mai di ricordare quanto è importante stipulare una polizza assicurativa prima di partire. Ancor più se si tratta di viaggi intercontinentali.

Io utilizzo l'assicurazione viaggio Heymondo, con la formula Multitrip annuale, dato che sono sempre in giro, ma ci sono varie formule.

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La mia guida a Cuba - i contatti

E per finire, vi lascio i contatti della mia meravigliosa guida: Nelson.

Una persona molto colta, coinvolgente e con un po' di sana ironia. E parla un ottimo italiano.

Ramos Brucelles, Nelson

email: neladcarol@gmail.com

mobile: (535) 264 3119 - phone: (53) 7209 6495

Ps. Sapete quando mi accorgo che un posto mi è entrato davvero nel cuore?

Quando, scrivendo di quel posto, mi vien voglia di tornarci immediatamente.

E con L'Avana è successo.